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DIMORA SUL LIMITE

Passaggi per organismi diffusi

A cura di Diana Caponi e Giulia Pigliapoco

Nomade o marinaio, sempre, tra lo straniero e lo straniero, vi è - mare o deserto - uno spazio delimitato dalla vertigine alla quale entrambi soccombono.
Viaggio nel viaggio
Edmond Jabès

 

Per ripensare l’abitare.

Si può contenere il deserto? Come si disabita? Come si è nomadi in uno spazio limitato, circoscritto? Come rimanere fermi in uno spazio in movimento? Come si è nomadi se il viaggio è immobile, inatteso, sotterraneo, impercettibile?
Esiste un luogo in cui spazio, durata, atmosfere, percezioni e corpi stanno sullo stesso piano?


Questi sono solo alcuni interrogativi che fanno da traccia al progetto, la cui ricerca si delinea su tre macroaree tematiche: legami che si innescano tra individui e il territorio, relazione tra corpi e organismi sotterranei, architetture dei corpi e dello spazio. Cinque mostre, all’interno di strutture provvisorie, gazebi performativi, recinti, cantieri aperti che ri-pensano e ri-plasmano il territorio di Valle Cascia creando una serie di costellazioni germinali nelle quali installazioni sonore, performance, video art, oggetti trovati, manufatti, documenti, sono raccolti per affrontare i temi proposti.

MANIFESTO

OPERE

TELÒS, MAURO CAMPAGNARO

Mauro Campagnaro trae dalla pietra, dall’argilla, dalle loro sfumature profonde e dalle crepe labirintiche il mistero immaginifico. Costruendo e disfacendo lo spazio e la materia, coopera con la natura, ne sfrutta il suo disegno, ammette implicitamente che essa, con o senza la sua collaborazione, ha già in sé composizioni di segni, linee,  imperfezioni, figure, forme e colori; è già riserva, imprevedibilità, costellazione di realtà. 

TINNITUS, GAETANO PALERMO

Nessuna guida dice quanti anni avesse il ragazzo né quale sia stato il motivo della morte. 

Antonella Anedda

Un corpo morto a terra. Non ci è dato sapere di più. Quel che si vede è quel che è. Ciò che resta è solo un suono acuto, simile ad un fischio che lo accompagna.

Gaetano Palermo propone un corpo in attesa, corpo che ha in sé un atto di resistenza che mette in crisi la spazialità e la temporalità, corpo di interrogazione, presenza destorificata.

belet. sgocciolìo,

lucia amara e cristina kristal rizzo

Il lavoro performativo coinvolge due corpi, Cristina Kristal Rizzo e Lucia Amara, che indagano il deserto e si addentrano in esso partendo dal Dizionario

Tuareg-Francese di Charles de Foucauld (1858-1916).

Ciò che si promuove è una coabitazione tra teoria e pratica. Corpo e mente si trovano a danzare in uno spazio dove ciò che resta non è altro che la memoria delle artiste che si addentra nel codice della vita, per creare una perdita, una fenditura. Pratiche intime, esercizi, allenamenti per il vuoto e fatti con il vuoto. 

RIFUGIO DELLA VOCE,

ROBERTO PACI DALÒ

Roberto Paci Dalò mette a disposizione un altro tipo di spazio, senza limiti né confini, attraversabile, una porta che apre l’accesso a immaginari sonori, spazializzazioni d’idee. RADIO LADA creata nel 1995 e ad oggi canale all’interno della piattaforma Usmaradio, è uno spazio espositivo auratico dedicato in particolare a una (parziale) documentazione della voce sulla scena in relazione al suono e alla scrittura. È in questo spazio virtuale che la parola, il suono, già rifugiati nel corpo, prendono le sue sembianze, producendo incontri e scontri, plasmando il circostante, permettendo alterazioni spaziali, temporali, materiali, individuali, sociali e culturali.

Il suono diviene protesi del corpo, architettura essa stessa che attiva paesaggi, ambienti, azioni, pensieri.

RUDIMENTO SECONDO,

LORENZO MALLONI

Rudimento secondo è il continuum della ricerca dell’artista sulla serie dei Rudimenti. L’architetto Lorenzo Malloni parte dall’ abbozzo, dallo schizzo, per arrivare poi a immaginare atlanti di architetture con nuove tecnologie.

È un cantiere a cielo aperto quello che si crea nella frazione di Valle Cascia, una residenza complessiva si mette in moto, permettendo alla gente del posto di collaborare e costruire questa architettura realizzata con materiali semplici, locali e facilmente reperibili.

Questa formula apre una nuova modalità di vedere l’ambiente e ciò che ci circonda, un ri-pensare l’abitare, un invito e un’urgenza a re-immaginare l’urbano.

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