«Al di sopra delle istituzioni destinate a proteggere il diritto, le persone, le libertà democratiche, occorre inventarne altre destinate a discernere e abolire tutto ciò che nella vita contemporanea schiaccia le anime sotto l’ingiustizia, la menzogna e la bruttezza. Occorre inventarle perché sono sconosciute, ed è impossibile dubitare che siano indispensabili» (Simone Weil)
Scriviamo, innanzitutto, di un cantiere a cielo aperto, laboratorio di fermenti, di dissesti, di aperture.
Comunità oltre l’appartenenza.
Un preambolo in forma di diceria, o magari di fiaba: prima di partire per andare a studiare e vivere in altre città raccontavamo ai nostri compaesani di una vocazione per l’arte, soltanto per sentirci rispondere ‘’Me sà che a te t’ha fatto male i fumi della fornace!’’
La Fornace di mattoni - blindata da anni in una specie di arida solitudine - inaugurerà un’altra stagione di fumi: viva e seconda creazione, ribaltamento in poesia. O anche: Ossigeno, Parole, Forme, Voci, Suoni, Spazi, Luci, Linee, Punti di Fuga, Sopravvivenze e Rizomi.
Per una volta esiliati dalla loro funzione di cittadini, gli abitanti accompagneranno artisti e poeti per le strade di Valle Cascia, tutti pellegrini, o stranieri in terra madre.
manifesto

Disegno di Giuditta Chiaraluce
contro manifesto
Il direttivo

POEMA VERTICALE
